L’offerta di stablecoin supererà 1,6 trilioni di dollari, prevede Citigroup

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  • La stima di base colloca l’offerta a 1,6 trilioni di dollari; quella rialzista a 3,7 trilioni di dollari.
  • I portafogli stablecoin attivi sono aumentati del 53% su base annua.
  • Le banche tradizionali fanno pressioni per limitare gli emittenti di stablecoin.

Il mercato globale delle stablecoin è sulla buona strada per un’espansione epocale, con Citigroup che prevede che la capitalizzazione di mercato totale supererà i 2.000 miliardi di dollari entro la fine di questo decennio. In un rapporto pubblicato giovedì , il gruppo bancario ha affermato che le stablecoin – token digitali ancorati a valute fiat – potrebbero crescere di oltre otto volte rispetto agli attuali 240 miliardi di dollari, trainate dalla regolamentazione, dall’adozione istituzionale e dalla crescente domanda nei pagamenti e nella DeFi. Le stablecoin sono già ampiamente utilizzate per le rimesse, la generazione di rendimenti nelle piattaforme di prestito decentralizzate e come copertura contro l’inflazione nei paesi con valute locali volatili. Il loro ruolo nella semplificazione dei pagamenti transfrontalieri ha attirato l’interesse anche delle banche centrali e delle aziende fintech.

La chiarezza normativa è fondamentale per una crescita superiore a 1,6 trilioni di dollari

Lo scenario base di Citigroup prevede che l’offerta di stablecoin raggiunga 1,6 trilioni di dollari entro il 2030. Uno scenario più rialzista spinge questa cifra a 3,7 trilioni di dollari.

Questa crescita dipenderà dall’attuazione di normative esaustive, in particolare negli Stati Uniti. Gli sviluppi in corso sotto l’amministrazione del presidente Trump hanno dato nuovo impulso alla legislazione incentrata sulle stablecoin.

Entrambe le Camere del Congresso stanno attualmente esaminando proposte che potrebbero garantire alle istituzioni tradizionali, come la Bank of America, la possibilità di emettere stablecoin garantite da dollari statunitensi.

Il rapporto sottolinea che un forte supporto normativo aumenterebbe la fiducia nelle stablecoin e stimolerebbe la domanda di titoli del Tesoro USA, posizionando potenzialmente gli emittenti di stablecoin come principali detentori di debito pubblico entro il 2030.

Secondo le ultime informazioni sulle riserve, Tether, l’attuale leader di mercato, detiene già decine di miliardi di dollari in titoli del Tesoro.

Domanda istituzionale e DeFi spingono i wallet in rialzo del 53%

L’interesse istituzionale sta accelerando la diffusione delle stablecoin. Solo nell’ultimo anno, il numero di wallet di stablecoin attivi è balzato da 19,6 milioni a febbraio 2024 a 30 milioni a febbraio 2025, con un aumento del 53%.

Questa tendenza è in linea con il ruolo crescente delle stablecoin nella finanza decentralizzata, nei pagamenti transfrontalieri e nel trading di criptovalute.

L’aumento dei wallet attivi evidenzia un crescente coinvolgimento degli utenti, mentre anche l’offerta totale di stablecoin è aumentata notevolmente. Dai 138 miliardi di dollari di febbraio 2024, l’offerta complessiva ha ora raggiunto i 225 miliardi di dollari, con una crescita del 63% su base annua.

Citigroup attribuisce questi guadagni alla maggiore adozione da parte sia delle istituzioni che degli utenti al dettaglio alla ricerca di stabilità ancorata al dollaro nei volatili mercati delle criptovalute.

Le banche tradizionali respingono i nuovi emittenti

Nonostante l’impennata della domanda, non tutti gli attori del sistema finanziario sono d’accordo. Alcune banche tradizionali avrebbero esercitato pressioni per un controllo più rigoroso sull’emissione di stablecoin, con l’obiettivo di impedire quella che Citigroup definisce “sostituzione dei depositi”.

Ciò si riferisce agli utenti che spostano fondi dai tradizionali conti di risparmio verso le stablecoin, il che potrebbe stravolgere il modello bancario convenzionale.

Le banche stanno quindi sollecitando restrizioni sulle entità autorizzate a emettere stablecoin. Le loro preoccupazioni derivano dalla possibilità che le stablecoin aggirino il sistema bancario, pur offrendo rendimenti fruttiferi e trasferimenti senza intoppi, soprattutto con il miglioramento della chiarezza normativa.

La Fed vede le stablecoin come un volano per il dollaro

Il governatore della Federal Reserve, Christopher Waller, ha recentemente commentato la questione, suggerendo che le stablecoin ancorate al dollaro potrebbero contribuire a rafforzare il dominio della valuta a livello globale.

Ha riconosciuto il loro ruolo attuale nel facilitare trasferimenti efficienti all’interno dello spazio crittografico e ha sottolineato il loro contributo all’innovazione finanziaria.

Le osservazioni di Waller giungono in un momento di acceso dibattito politico su come regolamentare le risorse digitali senza soffocarne lo sviluppo o esporre i consumatori a nuovi rischi.

Con le stablecoin sempre più considerate parte integrante del futuro ecosistema finanziario, le previsioni di Citigroup delineano sia le opportunità che le sfide. La traiettoria verso un mercato multimiliardario potrebbe essere già in atto, ma solo se la politica monetaria terrà il passo con la tecnologia.

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